La IIIª emissione - introduzione generale


La terza emissione del Lombardo Veneto si compone di due soli valori, identici in tutto a differenza del colore ed, ovviamente, del valore:

5 soldi
Rosso
10 soldi
Bruno

Rappresentano l'effigie di Francesco Giuseppe volta a destra (quindi dal lato opposto rispetto alla seconda emissione) racchiusa in ovali concentrici: uno racchiude l'effigie, uno il motivo che la circonda, un altro fa da cornice esterna; ovale è anche il piccolo cartiglio che contiene la cifra del valore.Vennero stampati a Vienna dalla Stamperia Reale, come le precedenti emissioni, in fogli di ben 400 pezzi divisi in 4 gruppi di 100. Non sono più presenti le Croci di Sant'Andrea. Sono dentellati con passo 14 a blocco e stampati su carta a macchina non filigranata. Inizialmente vennero previsti anche altri valori (2, 3 e 15 Soldi) che non furono tuttavia emessi. Il 5 Soldi si conosce usato a partire dall'Aprile del 1861 ed il 10 Soldi dal Marzo del 1862: questa discordanza temporale fa intuire come i francobolli vennero posti in commercio non ad una data prefissata di emissione ma dopo la fine delle scorte dei valori corrispondenti della precedente seconda emissione.
La validità, come per la serie precedente, venne fissata al 31 Maggio 1864. Non nota (come per tutti i francobolli del Lombardo Veneto) la tiratura. Anche in questo caso, come nella precedente emissione, la stampa del colore e dell'effigie a rilievo venne effettuata contemporaneamente, utilizzando i cliché ricavati dalle matrici per gli interi postali.
Interessanti anche le varietà di questa emissione: stampe in albino, decalchi, impronte di "teste di chiodo" ecc..
Due varietà sono comunque maggiormente conosciute dai collezionisti. La prima consiste in una varietà di dentellatura dell'esemplare da 10 Soldi causata dallo spostamento di una fila di punzoni del perforatore che portò ad avere due file di francobolli in parte "anomali": una con alcuni pezzi più corti ed una con alcuni pezzi più lunghi. I francobolli "normali" presentano 18 denti nel lato verticale mentre questi pezzi hanno rispettivamente 17 e 19 dentini.
La seconda varietà è originata dal fatto che la composizione di stampa presentava un filetto tipografico superiore ed inferiore posto per tenere ferma la composizione stessa. Sporcandosi di inchiostro questo filetto lasciava la sua impronta sui margini esterni del foglio che venivano però eliminati prima di mettere in commercio i francobolli; può capitare che in pezzi molto mal centrati verticalmente e provenienti dalle estreme file superiori ed inferiori del foglio, l'impronta del filetto ricada nel francobollo.
Ristampe ufficiali di questi francobolli si ebbero nel 1866, 1870, 1884, 1887 e 1894.