La Iª emissione - introduzione generale


1° Giugno 1850: una data che a molti dirà poco.
Ma per chi colleziona francobolli degli Antichi Stati Italiani questa data vuol dire molto, moltissimo.
Sono infatti i valori in centesimi del Lombardo Veneto i primi francobolli apparsi tra tutti quelli degli Antichi Stati Italiani, a poco più di dieci anni dalla comparsa del primo francobollo al mondo (il Penny Black, 6 Maggio 1840).
E' del 26 marzo 1850 il Decreto col quale si stabilisce che a far data dal 1° Giugno 1850 entreranno in uso i "bolli da lettere" per "l'affrancazione" della corrispondenza (se vuoi vedere questo decreto in una pagina separata CLICCA QUI ).
E' pur vero che il Lombardo Veneto era sotto la dominazione austriaca ed i francobolli venivano stampati a Vienna ma ormai questa data è generalmente accettata come quella di nascita dei francobolli antichi italiani (il primo stato realmente "Italiano" ad aver stampato francobolli fu il Regno di Sardegna, il 1° Gennaio 1851).
La prima emissione, del tutto identica nel disegno alla prima emissione Austriaca se non per la denominazione del valore, si compone di 5 differenti valori, non dentellati:

5 centesimi
Giallo
10 centesimi
Nero
15 centesimi
Rosso
30 centesimi
Bruno
45 centesimi
Azzurro

In origine, al posto del valore da 45 centesimi, era previsto un francobollo da 60 centesimi che tuttavia non venne emesso stante la riduzione da 60 a 45 centesimi del costo delle lettere per distanze oltre le 20 leghe (decreto di distruzione nr. 851 del 3 Giugno 1850; vennero bruciati 499.920 pezzi, pari a 2.083 fogli).
Il disegno venne realizzato da Johannes Jakob Herz e l'incisione fu curata da Hermann Tantenhayn (altri scrivono Tautenhayn).
E' rappresentato lo stemma Austro-Ungarico contornato da foglie di palma (in basso), alloro (a sinistra) e quercia (a destra), sormontato dalla corona imperiale; in alto vi è l'altisonante dicitura "K.K. POST STEMPEL" (Kaiselich Königlicher Post Stempel / Francobollo Postale Reale ed Imperiale). Il tutto è contornato da una sottile doppia cornice rettangolare di cui la più interna con lievi stondamenti ornamentali agli angoli. In basso vi è il cartiglio del valore anch'esso racchiuso in una cornice che riprende i motivi angolari di quella interna attorno allo scudo. La stampa, tipografica, venne effettuata a cura della "K.K. Hof-und Staatsdruckerei" (Stamperia di Stato) di Vienna, inizialmente su carta a mano (ruvida, irregolare, porosa, filigranata) e successivamente a macchina (liscia, omogenea, di spessore uniforme, senza filigrana) in fogli di 240 esemplari divisi in 4 gruppi di 60, in 8 file di 8 pezzi; l'ultima fila era formata da 4 francobolli e 4 Croci di Sant'Andrea (si veda la sezione "Approfondimenti" per i dettagli su queste ultime).
Ebbero validità fino al 31/10/1858 ma furono tollerati fino a fine 1858. Non è nota la tiratura anche se una stima "alla buona" della tiratura è stata ipotizzata dal Provera nei suoi approfonditi studi: analizzando il quantitativo di documenti che vennero spediti egli ha stimato che le tirature complessive dei singoli pezzi possano essere nell'ordine di:

5 centesimi
3,5 milioni
10 centesimi
3,2 milioni
15 centesimi
26 milioni
30 centesimi
17 milioni
45 centesimi
17 milioni

Per la stampa di questa emissione si utilizzò un solo punzone originario senza l'indicazione inferiore del valore per il quale si pagarono all'incisore 40 Fiorini. Da questo furono ricavate le matrici primarie per i singoli valori (una per valore, sia per quelli in Kreuzer che per quelli in centesimi, quindi 10 matrici in tutto) ed in seguito le matrici secondarie con l'inserimento a mano del valore; solo il 45 centesimi venne ricavato dalla matrice del 30 centesimi, scalpellando il valore "30" e sostituendovi il valore "45": tracce di questa operazione sono spesso visibili nel francobollo da 45 centesimi.
Dopo alcuni passaggi tecnici, si arrivò ad avere i cliché definitivi da stampa (Fig. 1).

Cliché
Fig. 1: cliché dell'1 Kr. di Austria
(immagine volutamente "raddrizzata" in quanto i cliché da stampa tipografica sono sempre speculari)
Lo stesso venne utilizzato per stampare anche i francobolli del Lombardo Veneto,
differendo per il solo cartiglio inferiore.
Immagine tratta dalla rivista "Filatelia", nr. 10 del 31 Ottobre 1963.

All'inizio la stampa dello stemma risulta nitida e ben delineata (stemma definito "originario"), con lo sfondo puntinato ben disposto e regolare; in seguito, a causa del rapido logorio degli stereotipi da stampa i puntini si rovinarono sempre più fino ad unirsi sovente tra loro dando origine a stampe di brutta apparenza; per tale ragione lo stemma venne "ripulito" e le stampe successive a questa operazione si presentano generalmente con punti di fondo più piccoli, spaziati ed irregolari. La distanza tra due esemplari è di circa 3 millimetri in senso verticale mentre orizzontalmente fu inizialmente di circa 2,5 mm (spaziatura "stretta") ed in seguito di circa 3,2 mm (spaziatura "larga"). Rimando ancora alla sezione "Approfondimenti" per maggiori dettagli sia sugli stemmi che sulle spaziature.
Come già detto, la carta adoperata fu sostanzialmente di due tipi: a mano ed a macchina; tuttavia all'interno di questi due grandi gruppi si possono notare notevolissime differenze di qualità, spessore, omogeneità, colore ecc.: alcuni tipi di carta non sono comuni. La carta a mano recava al centro del foglio la filigrana "KKHM", iniziali di Kaiserlich-Konigliches Handels-Ministerium (Imperiale Regio Ministero del Commercio) in lettere maiuscole corsive. La carta a macchina non era invece filigranata. Rimando ancora agli "Approfondimenti" per altri dettagli sulla carta.
Relativamente alla stampa si possono trovare numerose varietà che costituiscono la base di infinite ed interessantissime collezioni specializzate: dai decalchi alle stampe parziali, ai difetti di cliché, alle impronte degli spazi tipografici (causati dall'affioramento in stampa dei filetti che separavano i vari cliché, che crearono in taluni casi delle impronte di colore orizzontali o più raramente verticali tra i vari esemplari), alle "sbavature" dei bordi laterali (stampa "randdrucke", tipica dei pezzi provenienti dai bordi del foglio) agli stemmi "in rilievo" e via dicendo. Lascio ai collezionisti il piacere di ampliare l'argomento, piuttosto vasto e complesso (per i più curiosi, qualche ulteriore dettaglio è inserito nella più volte citata sezione "Approfondimenti".....).
Ristampe ufficiali di questi francobolli si ebbero nel 1866, 1870, 1884, 1887 e 1894; alcune sono piuttosto rare.
Alcuni valori vennero falsificati per frodare la posta: si conoscono preparati a Verona (15 e 30 centesimi) ed a Milano (15, 30 e 45 centesimi); in tutti i casi si tratta di pezzi rari, se non rarissimi.

Una doverosa precisazione riguarda la catalogazione dei tipi, sottotipi, tavole ecc. ecc. di questa emissione: io mi limiterò a seguire lo schema adottato dai principali cataloghi. In materia sono stati spesi fiumi di inchiostro e sono stati espressi pareri discordanti. Molte pubblicazioni specialistiche trattano l'argomento in maniera assai più dettagliata: rimando ancora una volta il collezionista che volesse approfondire questo affascinante argomento a queste importanti pubblicazioni.